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What if: l’universo Marvel comincia a scricchiolare

What If: l’universo Marvel comincia a scricchiolare

Stagione 1

2021

Disponibile su: Disney+

2.5/5

Con What If..?, la prima serie animata ad entrare nel MCU iniziato con Iron Man nel 2008, giungiamo al sesto prodotto Marvel dell’anno, il quarto solo sulla piattaforma Disney+. Ormai prevale un po’ per tutti, anche per i fan più appassionati, la sensazione che il mercato si stia saturando un po’ troppo, molto velocemente. E, purtroppo, nonostante siamo già abituati a prodotti che puntano più alla spettacolarizzazione visiva e al divertimento dello spettatore, senza soffermarsi troppo ad indagare in profondità personaggi e tematiche – un genere di film che può piacere o meno – si comincia a notare qualche cedimento che non prospetta nulla di buono per il futuro. Ne avevamo già avuta qualche avvisaglia all’inizio dell’anno con il finale di WandaVision, un finale affrettato che lasciava molte cose in sospeso, e una doppia conferma con la deludente The Falcon and the Winter Soldier e la traballante Loki; purtroppo, What If…? non è da meno.

what if: iron man all'interno della ciambella

Un punto di rottura, Tony Stark

Come ormai sappiamo, Avengers: Endgame è stato un grandissimo punto di chiusura di un arco narrativo, quello legato alle gemme dell’infinito, durato più di dieci anni e ventitré film; un periodo incredibilmente lungo e che, in meglio o in peggio, ha cambiato il modo di fare cinema, portando anche in sala il modello della serialità televisiva – tante sono le somiglianze nella struttura, basti pensare ai singoli film come tanti episodi racchiusi all’interno di diverse stagioni, le cosiddette fasi. Un modello seriale che in molti hanno cercato di copiare, purtroppo fallendo nella maggior parte dei casi.

Con Endgame abbiamo lasciato alcuni dei personaggi a cui eravamo più affezionati, le vere e proprie colonne portanti del MCU, ed è evidente il tentativo di Marvel di staccarsi dal passato e da tutti quei personaggi che l’hanno cresciuta, introducendo nuovi volti e nuovi archi narrativi, di cui abbiamo forse avuto un assaggio al termine di Loki.

What if…? è forse finora il risultato più evidente di questo tentativo: molti dei personaggi più familiari non compaiono proprio, altri, come Tony Stark, vengono palesemente messi da parte, forse anche con troppa enfasi.

Tanto potenziale sprecato

Rimaniamo tuttavia per lo più ancorati a storie che si riferiscono tutte alle prime tre fasi – vedremo personaggi e storie della quarta fase già nella seconda stagione, secondo gli scrittori – e benché faccia piacere rivedere situazioni che ormai ci sono molto familiari, in questa prima stagione di What if…? è facile rimanere delusi.

Purtroppo, nonostante le bellissime animazioni in cel-shading che, esattamente come aveva fatto a suo tempo Spider-Man: into the Spider-Verse, richiamano all’istante le pagine di un fumetto, il vero problema di What if…? risiede nell’immenso potenziale andato sprecato. Le possibilità con l’introduzione del multiverso erano infinite, ma gli scrittori sembrano aver fatto il possibile per tirare fuori dal cilindro alcune delle storie più noiose e inutili: Peggy Carter che ricalca in tutto e per tutto le stesse orme di Captain America nel primo film a lui dedicato; Thor che, ormai diventato una macchietta, serve solo da pupazzo comico per un episodio infantile; l’episodio zombie tanto atteso che ignora totalmente la drammaticità dell’evento per finire a tarallucci e vino; un intero episodio su Killmonger, la cosa forse più dimenticabile di Black Panther.

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Disinteresse, confusione e mancanza di coesione interna

Anche non volendo tener conto delle innumerevoli incongruenze con i film del MCU – che sono tante, quasi come se gli sceneggiatori non avessero neanche rivisto i film a cui si stavano riferendo – e delle incongruenze con Loki, la serie che l’ha preceduta e che in teoria sarebbe dovuta servire come base per l’introduzione dello stesso multiverso, What if…? fallisce totalmente nel trovare il punto d’attracco giusto per il cuore dei fan.

In un turbinio di disinteresse, confusione e mancanza di coesione interna, a salvarsi sono forse solo due episodi: uno, quello dedicato a Doctor Strange, incredibilmente toccante nelle sue atmosfere oscure e opprimenti, l’altro, dedicato a T’Challa, doppiato nella sua ultima comparsa dal compianto Chadwick Boseman, l’unico a comprendere davvero il concetto di “e se” che dà il titolo alla serie e l’unico a intrattenere con una storia ben strutturata dall’inizio alla fine.

Nonostante la serie venga presentata come antologica, stupisce vedere una costante in tutti gli episodi: il finale troncato sul più bello e che, in molti casi, lascia a bocca asciutta. Tutto si chiarisce con l’ultimo episodio, forse il più assurdo tra tutti: Marvel tenta di applicare un’altra volta il progetto Avengers, fallendo tuttavia miseramente con la formazione di un gruppo totalmente fuori dagli schemi – e non in senso buono.

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Marvel verso la fine?

What if…? sembra quindi essere un po’ l’apripista per ciò che ci aspetta nel futuro del MCU: un universo così espanso che nemmeno Kevin Feige, finora manovratore nascosto dietro le quinte cui è doveroso attribuire il successo dei Marvel Studios degli ultimi anni, riesce a tenere coeso. 

Iniziamo ad avviarci verso la fine del fenomeno dei cinecomic supereroistici? Forse è ancora presto per parlarne, quel che è certo è che l’universo Marvel, nonostante le ottime fondamenta, comincia pericolosamente a scricchiolare.

Fonti

What If (Id., 2021), Disney+

Tutte le immagine sono di proprietà Marvel Studios.

Gaia Galimberti

Laureata in Scienze dei Beni Culturali all'Università degli Studi di Milano, è cresciuta fantasticando mondi attraverso i libri e, dopo essersi innamorata del cinema, fatica a trovare il tempo per correre dietro a tutte le sue passioni. Sogno nel cassetto: scrivere un libro.

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