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The Handmaid’s Tale: la recensione della quarta stagione

The Handmaid's Tale: la recensione della quarta stagione

The Handmaid's Tale: locandina e valutazione

Stagione 4

2021

Disponibile su: Tim Vision

3.5/5

Tratta dall’omonimo libro scritto da Margaret Atwood (di cui è uscito nel 2019 il seguito, I Testamenti), The Handmaid’s Tale è recentemente arrivata al traguardo della quarta stagione, traguardo a cui è riservato il gravoso compito di risollevare le sorti della serie dopo una terza stagione che pareva purtroppo arenarsi sempre nelle stesse dinamiche e nello stesso circolo vizioso. Un declino che, rispetto alle prime due stagioni, un vero successo di pubblico e critica, arriva nel momento in cui la serie decide di stagnare crogiolandosi nel proprio brodo piuttosto che andare avanti e dirigersi verso l’inevitabile conclusione.

Ma quindi, la quarta stagione com’è?

The handmaid's tale: Elisabeth Moss e Samira Wiley in una scena della serie

Finalmente si procede

Dopo la scena finale della terza stagione, forse una delle migliori dell’intera serie, il rischio era ancora una volta quello di ricadere nelle stesse dinamiche di sempre: June compie un’azione coraggiosa e rivoluzionaria verso Gilead ma decide di rimanere indietro, viene catturata e rimessa al proprio posto di ancella (venendo inspiegabilmente risparmiata dalla morte, sorte che abbiamo invece visto capitare in altri casi all’interno della storia). La quarta stagione sembra all’inizio rimanere intrappolata nella stessa dinamica. Dopo il breve e doloroso siparietto che vede la giovane Mckenna Grace (Gifted) nel ruolo della moglie-bambina Signora Keyes, June cede nuovamente alla rabbia e sceglie ancora una volta la vendetta al posto della fuga, condannando di fatto alla prigionia le compagne ancelle.

Il punto di svolta però finalmente arriva con il quarto episodio e da questo momento la serie sembra risollevarsi, almeno per quanto riguarda la storia. È finalmente arrivato il momento di procedere con una trama che porterà finalmente June fuori da Gilead e verso scene memorabili – impossibile dimenticare facilmente la testimonianza.

The handmaid's tale: Elizabeth Moss in una scena della quarta stagione

Dolore, sollievo, rabbia, abuso

Con questa quarta stagione The Handmaid’s Tale esplora a fondo l’animo umano e, soprattutto, il complesso e intricato garbuglio di emozioni che June si porta dietro in quanto sopravvissuta a Gilead, che Elizabeth Moss riesce ancora una volta a veicolare con incredibile veridicità. Inevitabilmente June non è più la stessa persona che Luke ha sposato: ha sulle sue spalle il peso del trauma, degli abusi, delle torture, porta con sé una grande rabbia e una necessità di sfogarsi tramite quella stessa violenza che ha subito nel corso dei quattro anni passati a Gilead. E vediamo come questa rabbia affligga anche gli affetti che la circondano in Canada che non la riconoscono e che faticano a capire come muoversi nei suoi confronti. Dopo essere stata privata di ogni cosa, di ogni libertà, June sente quel bisogno incontenibile di riappropriarsi di se stessa, del proprio corpo e del proprio destino, necessità che purtroppo andranno a discapito di altri.

Il bisogno della vendetta

Dopo quattro stagioni però la stanchezza comincia a farsi sentire e la serie sembra ormai arrivata alla vigilia della sua fine. La quarta stagione è tutto ciò che doveva essere la terza e tutto quello che serve per preparare il terreno all’ultima stagione, sempre che Hulu non decida di tirare ancora la corda. È arrivato il momento di mettere la parola fine a questa storia e sono diversi i motivi per cui dovrebbe la quinta stagione dovrebbe essere l’ultima.

Ce ne danno un segnale i coniugi Waterford, intrappolati in territorio straniero ormai da una stagione e mezzo, il cui sviluppo comincia a perdere potenza con l’inserimento di un nuovo elemento fondamentale che sembra tuttavia piovuto dal cielo.

Sebbene l’arrivo in Canada abbia donato nuova forza vitale alla serie, questa sembra comunque esaurirsi con una scelta nel finale decisamente azzardata e che fa un po’ acqua da tutte le parti. Gilead comincia tuttavia a perdere forza e più di un personaggio oltre a June ne auspica la fine anche dall’interno.

Che la quinta stagione sia l’ultima o meno, è certo che la vendetta sia infine iniziata.

Fonti

The Handmaid’s Tale (Id., 2021), Hulu

Gaia Galimberti

Laureata in Scienze dei Beni Culturali all'Università degli Studi di Milano, è cresciuta fantasticando mondi attraverso i libri e, dopo essersi innamorata del cinema, fatica a trovare il tempo per correre dietro a tutte le sue passioni. Sogno nel cassetto: scrivere un libro.

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