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The Crown: la recensione della terza stagione

The Crown: la recensione della terza stagione

The Crown: copertina e valutazione della terza stagione

Stagione 3

2019

Disponibile su: Netflix

3/5

È uscita la quarta stagione di The Crown su Netflix, la serie che ormai da tre anni ripercorre passo passo la storia della regina Elisabetta II, dei suoi affetti e degli eventi più importanti che, dal momento dell’incoronazione, hanno segnato il suo regno. Dopo due stagioni di Claire Foy come volto della regina, insieme con Matt Smith (principe Filippo) e Vanessa Kirby (principessa Margaret), la terza stagione ha visto gli attori cedere il posto rispettivamente ad Olivia Colman, Tobias Menzies ed Helena Bonham Carter. Nonostante le ottime premesse la terza stagione si è tuttavia rivelata non così entusiasmante come poteva sembrare.

The Crown: la regina Elisabetta e il principe Filippo

Una stagione piuttosto scialba

Dietro The Crown si cela un’ottima produzione che riesce a regalare ad ogni episodio della serie una storia autoconclusiva incentrata su di un particolare evento della vita della regina, con una maestria registica ed una colonna sonora da brividi che già così sono abbastanza per far apprezzare la serie. Forse, però, la scelta di realizzare un totale di sei stagioni ha comportato necessariamente il dover stirare il più possibile i pochi eventi rilevanti in un ampio arco di episodi e, in questo senso, la terza stagione in particolare ne ha risentito. E pesantemente. Dopo due stagioni cariche di personaggi noti al grande pubblico e storyline ricche di emozioni, la terza stagione cade purtroppo in un profondo baratro di noia. Non succede assolutamente nulla nell’arco di dieci episodi, il che ci porta una stagione totalmente filler. Attori del calibro di Olivia Colman – vincitrice dell’Oscar alla migliore attrice nel 2019 per La favorita) – ed Helena Bonham Carter risultano essere totalmente sprecate in una stagione che riesce appunto a reggersi in piedi solo grazie all’alta qualità della confezione.

Gli episodi degni di nota sono ben pochi, del tutto surclassati da episodi come quello che vede il principe Filippo struggersi per il basso salario concesso alla famiglia reale o per la sensazione di non aver fatto nulla di buono nella vita in confronto a Louis Armstrong (e forse non ha tutti i torti, sebbene la serie tenti di metterlo sotto una buona luce). La tragedia protagonista dell’episodio Aberfan è sicuramente il punto più alto della stagione, ma probabilmente più per il racconto dell’evento in sé che per il punto di vista della regina, intrappolata nella sua austerità e mancanza di empatia.

Una speranza per la quarta stagione

L’unica nota positiva della stagione è forse l’inserimento del principe Carlo (Josh O’Connor), che inizia nella terza stagione le sue “disavventure” principesche, come il doversi far accettare come principe del Galles da una regione che da anni della corona non vede neanche l’ombra, e che si spera prenderà ufficialmente il volo nella quarta con le vicende che lo legheranno alla principessa Diana (Emma Corrin). Il principe Carlo è di fatto l’unico nuovo inserimento della terza stagione e quindi l’unica novità in mezzo a storyline che, purtroppo, abbiamo già visto e rivisto. Che Elisabetta fosse dura nel suo ruolo di regina e poco incline agli affetti, che il principe Carlo fosse insoddisfatto della sua vita e la principessa Margaret avesse una certa sfortuna in amore e fosse dedita agli eccessi lo sapevamo già, e le cose non cambiano. Di Carlo, invece, il principe che sembra così diverso dal resto della sua famiglia, costretto a rispettare dure regole che l’essere l’erede al trono gli comporta, siamo interessati e vogliamo scoprirne di più.

Fonti

The Crown, 2019, Netflix

Gaia Galimberti

Laureata in Scienze dei Beni Culturali all'Università degli Studi di Milano, è cresciuta fantasticando mondi attraverso i libri e, dopo essersi innamorata del cinema, fatica a trovare il tempo per correre dietro a tutte le sue passioni. Sogno nel cassetto: scrivere un libro.

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