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Stranger Things: il lascito prezioso di Eddie Munson

Stranger Things: il lascito prezioso di Eddie Munson

Eddie Munson è stato il personaggio più amato di Stranger Things 4. Una rivelazione esplosiva all’interno della serie dei Duffer Brothers che ha incantato i fan sin dalla sua prima apparizione. Ce lo presentano come un metallaro stravagante, ribelle e ripetente di professione, con la mania per il fantasy e per il nuovo gioco di ruolo Dungeons & Dragons, considerato un passatempo sinistro a causa del dilagante Satanic Panic negli USA degli anni ‘80. Un’isteria collettiva, di matrice perbenista e religiosa, che addita gli appassionati di questo gioco e i ragazzi che ascoltano l’heavy metal come degli individui pericolosi e seguaci del demonio. Gli Hellfire, il club di D&D capeggiato da Eddie e di cui fanno parte anche Dustin, Mike e Lucas, non ci mette molto ad essere visto come una piccola setta satanica. Uno scandalo che esplode poco dopo il primo e brutale omicidio di Vecna che avviene proprio di fronte a Eddie. Il ragazzo, terrorizzato dall’evento inspiegabile e consapevole che nessuno crederebbe alla sua innocenza a causa della sua cattiva reputazione, si ritrova costretto a scappare e a nascondersi.

joseph quinn in una scena di stranger things

"Non c'è alcuna infamia nella ritirata. Non provate a fare gli eroi, non oggi"

Perché questo personaggio in particolare ha stregato i fan di Stranger Things? La verità è che non serve avere o meno una passione per il metal anni ’80 per entrare in sintonia con lui o per capire quanto sia leggendaria la scena in cui esegue Master of Puppets dei Metallica. Eddie Munson ci ha conquistato per ragioni molto più profonde.

All’inizio sembra davvero una compagnia poco raccomandabile a causa del suo look da dannato e del suo atteggiamento da ribelle fulminato, ma Eddie scredita la prima impressione dello spettatore durante l’incontro con Chrissy Cunningham che, visibilmente sconvolta per le cose orribili che le stanno accadendo, trova in lui un confidente comprensivo e divertente. E alla fine spazza via ogni dubbio accogliendo con un caloroso benvenuto la piccola Erica Sinclair per la finale di D&D, mostrando così la sua vera natura di ragazzo gentile e altruista. Eddie Munson è stato lanciato nell’universo di Stranger Things per insegnarci che le etichette che ci affibbiano gli altri, con i loro giudizi infondati e le loro ridicole e sfacciate bugie, non dicono niente su di noi, ma molto su di loro. Purtroppo però, quando la società ci dipinge per quello che non siamo, siamo costretti ad adeguarci alla maschera che ci è stata imposta come meccanismo di difesa. Un’ingiustizia che ci limita l’esistenza, che ci fa rinunciare a delle possibilità preziose, che ci porta a non credere in noi stessi e a essere costantemente esclusi.

eddie munson in una scena di stranger things

"La società deve incolpare qualcuno. Siamo un obiettivo facile"

Eddie Munson non è cattivo e spaventoso. E non è affatto uno svitato. È un ragazzo dotato di una grande empatia e umanità ma completamente abbandonato a se stesso, il cui unico desiderio è essere accettato. Il percorso che compie all’interno della serie, compreso il suo triste epilogo, ha lo scopo di rivelare quanto sia un vero e proprio gioco al massacro denigrare gli altri per le apparenze e i pettegolezzi, tanto da far sentire chi ne è vittima braccato come un animale e discriminato da tutti. Mentre, in piena contrapposizione, c’è chi organizza una spedizione punitiva per stanare un innocente senza pensarci due volte, perché forte della sua famiglia benestante e della sua credibilità da ragazzo modello come Jason Carver, il villain della nostra dimensione in Stranger Things 4. Ma d’altra parte i Duffer Brothers hanno messo in chiaro le cose sin dall’inizio delle serie, palesando la malvagità umana sempre attraverso i personaggi più distinti e prestigiosi, come il Dottor Martin Brenner. Eddie Munson non è altro che l’esasperazione inesorabile e sincera del concetto che Stranger Things porta avanti sin dagli albori e cioè che fermarsi alle apparenze, mortificare gli altri senza motivo e solo per la loro nomea, è vile e disumano.

joseph quinn in stranger things

"Non sono scappato stavolta, vero?"

E se è vero che Eddie si riscatta nel finale, immolandosi per i suoi amici e per tutta Hawkins, imparando che non è mai troppo tardi per dimostrare il proprio valore, è vero anche che la cattiveria umana non conosce limiti, tanto che questo ragazzo viene bistrattato anche dopo la sua scomparsa. Umiliato dagli stessi a cui ha salvato la vita, sacrificando la sua. 

Eddie Munson è una lettera d’amore ai soli, agli emarginati, a tutti quelli che si sentono sempre fuori posto e che per essere lasciati in pace sono costretti a non avere niente a che fare con il resto del mondo. La sua storia è un monito prezioso che oggi più che mai ha un’importanza cruciale per la nostra società. Una società che diventa sempre più meschina e arida di sentimenti, in cui personaggi come Jason Carver, perbene solo di facciata, fortemente superficiali, arroganti, dalla mente ermetica e convinti che le loro opinioni siano la legge, sono i veri soggetti psicotici e pericolosi. Perché con le loro azioni sconsiderate e prive di fondamento intaccano in modo indelebile la credibilità e il futuro di chi nella vita ha avuto solamente molta meno fortuna di loro.

eddie munson e crhissy cunningham

“Vorrei che tutti lo avessero conosciuto, conosciuto davvero. Perché lo avrebbero amato. Anche alla fine non ha mai smesso di essere Eddie, a dispetto di tutto. Non l’ho mai visto disperarsi. Poteva scappare, si poteva salvare. Ma ha lottato ed è morto per proteggere questo posto. Questa città che lo odiava. Lui non solo è innocente. Lui è un eroe.”.

Fonti

Tutte le immagini sono di proprietà Netflix.

Anna Rita Constà

Divoratrice di film e serie tv, sempre alla ricerca di novità, ma con un occhio attento ai cult e ai grandi capolavori del cinema. Adora le pellicole d'azione degli anni '80 e '90, come Die Hard e Arma Letale, mentre "Il Corvo" di Alex Proyas è il suo film preferito in assoluto.

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