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Una donna promettente: l’opera prima di Emerald Fennell

Una donna promettente: l'opera prima di Emerald Fennell

Sottotitolo

una donna promettente 3

Emerald Fennell

2020

4/5

La corsa agli Oscar di Cinema Cafe continua e questa settimana parliamo di un film totalmente unico e di cui forse si sentiva anche l’esigenza negli ultimi anni: si tratta di Una donna promettente (Promising young woman), film presentato da Emerald Fennell al Sundance Film Festival nella sua ultima edizione e al momento candidato a ben cinque premi Oscar, tra cui quello per il miglior film.

Cassie (interpretata da Carey Mulligan) è una giovane donna che, dopo aver abbandonato gli studi di medicina a causa di un trauma, ha iniziato a lavorare in un piccolo bar e vive coi genitori. In realtà, vive anche con un segreto: ogni weekend, fingendosi ubriaca, cerca di dimostrare come ogni uomo che le si avvicini voglia in realtà approfittarsi di lei violentandola. 

una donna promettente

Un film coraggioso

Non è, sicuramente, un film facile né da affrontare né da digerire poi, anche se inizialmente potrebbe non sembrare così. Più la narrazione avanza, infatti, e più prende forma l’idea di Emerald Fennell di proseguire verso una linea sempre più radicale. È proprio in questo che Una donna promettente trova il suo maggior punto di forza perché brutale è la svolta che prende così come è brutale la realtà che tenta di raccontare nel film. Quello della cultura dello stupro è un argomento che viene sicuramente affrontato in numerose opere al giorno d’oggi ma in pochi hanno il coraggio di andare alla radice del problema e, soprattutto, di non risparmiarsi dal dare un nome e un volto al vero colpevole: l’uomo e la socializzazione maschile nella nostra società. Nessun sentimentalismo o romanticismo eccessivo bastano ad evitare un giudizio certamente severo ma anche altrettanto necessario e in questo caso, Fennell, non ha avuto alcuna paura di spingersi oltre provando a esporre il grande elefante nella stanza, quello secondo cui ogni gesto e ogni parola contano e contribuiscono nella piramide della violenza sulle donne.

Nonostante non si stia parlando certamente di un tema leggero, Una donna promettente riesce nel suo intento anche grazie al lavoro di contorno che viene costruito. La violenza diventa macabra solo fino al punto giusto, senza mai eccedere, e per quasi tutta la durata del film, a parte poche scene che si contano sulle dita di una mano in cui  sembra quasi mancare il fiato, il tono assunto sembra quasi quello di una comedy dai tratti leggermente più dark. 

una donna promettente 2

Il pericolo dell'omertà

In questo ruolo di “giovane vendicatrice”, Carey Mulligan riesce dare una forma ben precisa alla giustizia, mascherandosi con eleganza in un’ombra che agisce su chiunque, senza fare sconti. Donne, uomini: tutti sono colpevoli all’interno di un sistema in cui regnano omertà e ipocrisia. Anche quando gli intenti sembrano essere più che positivi, il film rivela in realtà la triste verità in cui viviamo ogni giorno. La violenza, che in questo caso specifico parte dalla ben nota situazione dei college americani, abbandona piano piano quella dimensione, tanto da arrivare a non essere nemmeno riconosciuta come una violenza, la vittima non è più una vittima ma solo un divertente episodio del passato finito male e il carnefice è solo un giovane ragazzo con un futuro brillante davanti a sé che non può rischiare di essere compromesso. Il silenzio, la derisione, la complicità e la mancanza di volontà nel voler chiamare certi eventi col proprio nome, ovvero stupro e violenza (non è un caso che la prima parola non venga mai pronunciata nel corso del film), contribuiscono solo a deresponabilizzare i colpevoli e a evitare che il problema venga affrontato realmente, lasciandolo sempre soltanto a uno strato fin troppo superficiale.

Sebbene il film rischi a tratti di esagerare nell’essere ridondante a causa della divisione fin troppo netta in episodi, Una donna promettente è un film coraggioso e ammirabile poiché sceglie, in maniera totalmente consapevole e volontaria, di prendersi la responsabilità di affrontare l’omertà come mai viene fatto nei media più popolari e Emerald Fennell, alla sua prima opera cinematografica, si conferma essere una mente da tenere d’occhio in futuro. 

Fonti

Una donna promettente (2020), dir. Emerald Fennell

Valentina Dadda

Studia scienze dei beni culturali ed è innamorata da sempre del cinema e della letteratura, suoi compagni di viaggio da una vita. Affronta le giornate passando da una citazione all'altra e passerebbe ore a parlare di scienza o di femminismo, o di tutte queste cose insieme.

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