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The Boys: la recensione della prima stagione

The Boys: la recensione della prima stagione

E se i supereroi fossero semplicemente uomini?

Stagione 1

Amazon Prime Video

2019

4.5/5

“Gli dei sono puri e perfetti, al di sopra di tutto, e devono rimanere tali.”

Quando la ragazza del giovane Hugh viene travolta e disintegrata da A-Train, un supereroe in grado di correre ad altissima velocità, Hugh dovrà cercare giustizia grazie anche all’aiuto del gruppo dei The Boys, capitanato da Billy Butcher (Karl Urban).

The Boys è la nuova geniale serie targata Amazon Prime Video tratta dall’omonimo fumetto creato da Garth Ennis e Darik Robertson dove i supereroi ci vengono presentati in una veste inusuale e inaspettata: dietro all’apparente facciata di eroi senza macchia e senza paura, infatti, i Super nascondono un’anima profondamente umana.

Siamo soltanto pochi minuti all’interno del primo episodio quando la serie svela violentemente agli spettatori l’incuranza con cui agiscono i Super, senza alcuna attenzione per i danni che si lasciano alle spalle nel compiere le loro gesta eroiche, e proseguendo con gli episodi ci addentriamo in questo mondo nascosto di cui ci vengono svelati uno ad uno i ripugnanti retroscena.

Superbia, lussuria, ira, sono solo alcuni dei vizi che i Super nascondono al mondo, coperti da un’organizzazione, la Vought-American, che si preoccupa di gestirne l’immagine pubblica come se fossero dei veri e propri divi attraverso pubblicità, sponsorizzazioni e attraverso i media che caratterizzano il mondo contemporaneo, dal web, al cinema e alle serie televisive. I Super vengono distribuiti sul territorio degli Stati Uniti per difenderne le città in cambio di un adeguato compenso e vengono accuratamente selezionati per compiere gesta eroiche, preparati a dovere per accrescere i propri valori di apprezzamento da parte del pubblico.

La Vought gestisce in particolare un gruppo limitato di Super, i Sette capitanati da Patriota, che sono solo una vetrina per un’azienda che ne comprende infiniti e di diverso tipo.

Nel mondo contemporaneo, popolato dagli smartphone e dai social network, i Super si trasformano quindi in vere e proprie celebrità, amati per quelle gesta che li rendono unici agli occhi del mondo ma, davanti ai pochi che conoscono la verità, odiati per il fatto di non essere altro che degli assassini, uomini violenti pronti a tutto pur di difendere la loro posizione.

Non mancano i numerosi riferimenti alla cultura pop della nostra realtà: nella serie si fa spesso accenno alle fiere dove i Super possono incontrare i loro fan in veri e propri Meet and Greet o a collaborazioni con le pubblicità, con il cinema (il VCU, Vought Cinematic Universe, non può che farci pensare alla ben famosa serie di film targati Marvel), ai famosi pupazzetti Funko Pop e a foto autografate, poster, e molto altro ancora.

The Boys: Starlight intervistata

In una serie in cui i Super non si rivelano altro che comunissimi esseri umani la fotografia dai toni freddi sottolinea la freddezza dei Super rispetto al carattere eroico di copertina e ci getta addosso la gelida consapevolezza che se dei supereroi esistessero davvero nel nostro mondo, probabilmente agirebbero proprio così.

E in un mondo che vuole essere il più simile possibile al nostro, non mancano anche i riferimenti ai movimenti che agitano oggi il nostro sistema sociale, qui incarnati dal personaggio di Starlight, paladina dei diritti e con una spiccata vena femminista contro le ingiustizie riservatele in quanto giovane donna.

La seconda stagione, di cui si sono già concluse le riprese lo scorso novembre, potrebbe arrivare già quest’anno sempre su Prime Video, nonostante la difficile situazione in cui ci troviamo. Speriamo quindi di poter avere presto un seguito alle vicende della prima stagione e di dare un senso alla storia conclusasi con un grosso colpo di scena.

Fonti

The Boys, Stati Uniti d’America, 2019

Amazon Prime Video

Gaia Galimberti

Laureata in Scienze dei Beni Culturali all'Università degli Studi di Milano, è cresciuta fantasticando mondi attraverso i libri e, dopo essersi innamorata del cinema, fatica a trovare il tempo per correre dietro a tutte le sue passioni. Sogno nel cassetto: scrivere un libro.

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