Shadow and Bone: un adattamento quasi perfetto
Shadow and Bone: un adattamento quasi perfetto
Dopo serie come Cursed, The Witcher e Fate: The Winx Saga il rischio di avere una serie fantasy di basso livello prodotta da Netflix era molto alto. Shadow and Bone, invece, fin dal primo episodio colpisce per l’accurata rappresentazione sullo schermo di quello che sembra a tutti gli effetti un mondo fantastico curato fin nei più piccoli dettagli, una caratteristica che fatica spesso a vedersi in produzioni simili della stessa piattaforma streaming.
Ecco come Netflix è riuscito a trasformare i libri di Leigh Bardugo in una serie potenzialmente di enorme successo.
Un mondo complesso
Qualche giorno fa vi abbiamo parlato dei 5 motivi per vedere Shadow and Bone in una guida in cui cerchiamo anche di spiegarvi il complicato intreccio tra i libri che hanno servito da base per la realizzazione della serie. Shadow and Bone è infatti l’adattamento dell’omonima trilogia fantasy scritta da Leigh Bardugo – pubblicata in italiano da Mondadori con il titolo di Tenebre e Ossa – con l’inserimento di alcuni personaggi dal libro Six of Crows (Sei di Corvi) che contribuiscono ad ampliare e rendere più interessante un mondo già di per sé abbastanza complesso.
Ci troviamo infatti a Ravka, un mondo che prende ispirazione dalla Russia zarista nella cultura e nella lingua, in cui sono inseriti elementi fantastici come i Grisha, persone in grado di controllare gli elementi naturali come l’acqua, l’aria e il corpo umano. In questo contesto si inserisce la storia di Alina, una ragazza orfana di origini Shu che un giorno scopre di essere un’Evocaluce e che potrebbe essere la soluzione decisiva per distruggere la Faglia d’Ombra e riportare il regno di Ravka alla sua antica potenza.
Un mondo abbastanza complesso che poteva facilmente perdere di carisma all’interno di una serie dal budget alquanto ridotto. Tuttavia, Netflix riesce per una volta a dosare bene il budget a sua disposizione tra effetti speciali, costumi e location, riuscendo a restituire allo spettatore la giusta sensazione di trovarsi in un mondo fantastico, complesso e sfaccettato, in grado di affascinarlo fin dal primo episodio. Il lato tecnico non è sicuramente perfetto, alcuni effetti speciali non rendono bene sullo schermo e in alcuni casi si ha una sensazione quasi claustrofobica all’interno di set probabilmente troppo limitati per la scena che dovevano invece rappresentare, ma il tutto è accuratamente dosato nel corso degli episodi e riesce a mantenersi su un livello decisamente invidiabile ad altre serie del settore. Se la serie dovesse avere successo è sicuramente probabile un aumento del budget in una futura seconda stagione che potrebbe ovviare facilmente al problema.
Un adattamento intelligente
Shadow and Bone è una saga young adult, per altro abbastanza vecchiotta se pensiamo che il primo libro uscì negli Stati Uniti quasi dieci anni fa, e presenta un po’ quei cliché del genere abusati e ormai superati. La serie ha però fatto un adattamento intelligente, riuscendo a livellare un po’ questi aspetti caratteristici dello young adult, sicuramente anche grazie al lavoro di Eric Heisserer, candidato Oscar alla miglior sceneggiatura nel 2016 per Arrival. Shadow and Bone unisce infatti la storia della trilogia da cui prende nome ai personaggi di Sei di Corvi, creando un insieme coeso e una storia che differisce in parte da quella originale, rendendo così la serie una sorpresa anche per chi ha già letto i libri. Certo è che, così facendo, alcuni personaggi finiscono per rimanere un po’ in disparte e non spiccano tra gli altri come dovrebbero, Kaz Brekker in particolare. Ma è anche vero che i Corvi non sono ancora pieni protagonisti della loro storia ed è giusto che lascino da parte un po’ del loro carisma per dare più spazio ad Alina, la vera protagonista. La serie dà anche alcune modifiche sostanziali ai personaggi rendendoli di fatto più interessanti: prima tra tutti Alina che con i cambiamenti relativi alla sua etnia e al suo passato le danno una backstory in grado di plasmare in meglio il suo personaggio.
La diversità, tema sociale ormai giustamente molto caro al pubblico, è un altro dei punti di forza della serie: sebbene alcuni aspetti siano un po’ appariscenti, come il reiterato e un po’ forzato odio nei confronti dei lineamenti Shu di Alina, la presenza di tanti personaggi così diversi tra loro e poco macchiettistici sono un passo avanti rispetto a come altri prodotti affrontano gli stessi temi.
La prima stagione di Shadow and Bone ci lascia così speranzosi di vedere presto una seconda stagione e, soprattutto, di vedere Netflix mettere maggiore impegno nelle sue serie in futuro.
Shadow and Bone, stagione 1, Netflix
Leigh Bardugo, Tenebre e Ossa, Mondadori, 2020
Leigh Bardugo, Sei di Corvi, Mondadori, 2019
Per approfondire il mondo di Leigh Bardugo e i dietro le quinte della serie:
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