Mulholland Drive: il sogno che diviene incubo
Mulholland Drive: il sogno che diviene incubo
Viaggio nel mondo onirico creato da David Lynch
David Lynch
2001
Silencio… No hay banda. | È tutto registrato. | È tutto un nastro. | È solo un’illusione.
Tra le colline di Hollywood, Betty è una giovane attrice piena di speranze per il suo futuro che arriva alla capitale del cinema con il sogno di divenire un’attrice di successo. Non si aspetta tuttavia di entrare lei stessa a far parte di una storia degna di un film: quando Betty farà la conoscenza di Rita, una ragazza che, a causa di un incidente stradale, non ha alcuna memoria del suo passato, cercherà di aiutarla a dipanare le spire del mistero che la avvolge.
Classificato da BBC culture come il miglior film del XXI secolo e dal British Film Institute come il 28esimo miglior film mai realizzato nella storia del cinema, Mulholland Drive è il thriller psicologico del 2001 diretto da David Lynch che ha affascinato i cinefili di tutto il mondo.
Inizialmente pensato come episodio pilota di una serie televisiva, il regista fu costretto ad abbandonare il progetto iniziale e a trasformarlo in un film, decidendo di lasciare allo spettatore il compito di definirne il significato.
Il regista guida lo spettatore all’interno del mistero che avvolge Rita, un personaggio di cui la protagonista fa conoscenza per caso, lasciando indizi sottili tra le inquadrature che lasciano ampio spazio alle interpretazioni. Attraverso uno stile ricco e denso di significati nascosti, il mistero viene quasi svelato, lasciando tuttavia molti dubbi sul vero significato finale del film.
L’intero film si svolge su dualismi. Il primo e più evidente è quello che collega Betty e Rita all’interno della storia: Betty è una giovane piena di speranza, permeata di un irrequieto ottimismo, caratterizzata da colori chiari sia nel vestiario che nel colore biondo dei capelli; Rita è invece caratterizzata da colori molto scuri e da un’aura cupa a causa dell’assenza di memoria e del mistero che la circonda per l’incidente. Nel corso del film vediamo Rita venire come contagiata dall’ottimismo e dall’amicizia di Betty fino a spogliarsi letteralmente dei suoi colori scuri e a vestire addirittura una parrucca bionda, venendo quasi ad assumere la sua identità.
Vediamo poi ulteriori dualismi tra le due dimensioni, quella onirica e quella reale, nel momento in cui la realtà sembra capovolgersi e, esattamente come in sogno la nostra mente ci ripropone immagini e situazioni attingendo dalla nostra memoria, si ripresentano luoghi e situazioni in una veste diversa. Ma sogno e realtà si confondono e tocca allo spettatore decifrarlo.
Ruolo centrale viene assunto nel film dalla strada di Hollywood da cui è tratto anche il titolo: Mulholland Drive, insieme alle insegne di vie e negozi, assume importanza centrale nella definizione dell’ambiente hollywoodiano, attraverso anche i luoghi tipicamente americani resi famosi nel mondo dal cinema stesso, come i diner.
Non mancano anche i riferimenti metacinematografici: la vicenda è ambientata ad Hollywood, sede per eccellenza del cinema statunitense, e la protagonista è un’aspirante attrice. Vediamo Betty prendere parte ad un provino ed interagire con diverse personalità dell’industria cinematografica, come produttori o registi. E un regista è uno dei è personaggi del film, costretto a scegliere contro la sua volontà l’attrice protagonista per la sua futura opera e che, forse in una critica non troppo velata al sistema hollywoodiano, verrà indirizzato con il ricatto a sceglierne una in particolare.
Anche a distanza di anni, Mulholland Drive riesce ad affascinare lo spettatore trascinandolo nel grande sogno hollywoodiano che, dal mondo onirico, viene a concludersi in un cupo e angosciante incubo.
Mulholland Drive, David Lynch
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