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La tata: la recensione della sit-com con Fran Drescher

La tata: la recensione della sit-com con Fran Drescher

La tata: locandina e valutazione

Stagioni 1-6

1993-1999

4/5

La tata (The Nanny) è una famosissima sit-com statunitense, creata, scritta, prodotta ed interpretata dalla simpaticissima Fran Drescher dal 1993 al 1999. Un piccolo gioiello della risata ancora molto amato ed apprezzato, che negli anni novanta finì per diventare in Italia una delle serie televisive più seguite, anche grazie all’adattamento che venne fatto per il nostro Paese.

Da Frosinone con furore

La tata racconta di Francesca Cacace, una donna italiana proveniente da Frosinone, che una volta licenziata e lasciata dal suo datore di lavoro, si imbatte per caso in Maxwell Sheffield (Charles Saughnessy), un noto impresario di Brodway, rimasto vedovo di recente, che decide di assumerla per badare ai suoi tre figli: Maggie, Brighton e la piccola Grace. La donna porta subito un’immensa gioia e serenità all’interno della enorme e lussuosa casa di New York degli Shieffield, minuziosamente amministrata dallo spassosissimo maggiordomo Niles (Daniel Davis), il quale si rivelerà uno dei personaggi più trainanti della serie, grazie agli sketch che lo vedono protagonista ai danni dell’altezzosa segretaria di Maxwell, la signorina C.C. Babcock (Lauren Lane).

Francesca inoltre diventa una figura materna importante nella vita dei tre ragazzi rimasti orfani, e porta nella loro vita molto affetto ed allegria anche grazie alla sua coloratissima famiglia, composta dalla golosissima zia Assunta (Renèe Taylor), dalla eccentrica cognata di quest’ultima, la sgargiante e disinibita zia Yetta, nonché dalla sua migliore amica Lalla, una donna sempliciotta e non molto sveglia, perennemente alla ricerca del grande amore.

Un amore tutto da ridere

Il punto focale de La tata si concentra nel sentimento reciproco che ben presto nasce tra Francesca e Maxwell, e per il quale il pubblico ha tifato con entusiasmo durante le prime messe in onda e che esploderà solo nelle ultime stagioni, dopo una serie di divertentissime situazioni ambigue, che palesano sullo schermo la forte attrazione che c’è tra i due. Costantemente spiati da Niles tramite l’interfono e contrastati dalla signorina C.C., da sempre infatuata di Maxwell, i due si avvicinano sempre di più, in un vortice di tenerezza dalle tinte decisamente comiche. Una storia d’amore molto chiacchierata in casa Shieffield e molto voluta anche da zia Assunta, smaniosa di vedere Francesca finalmente sistemata, vista anche la non più giovane età della donna che, consapevole di essere ben oltre l’età da marito, afferma costantemente di avere una ventina d’anni e che non svelerà mai la sua vera età anagrafica.

Fran Drescher in La tata è un autentico tornado. La sua Francesca Cacace smonta gli equilibri di casa Shieffield e trascina tutti i suoi membri all’interno del suo mondo, fatto di semplicità, risate, capelli cotonati, vestiti vivaci e succinti, make-up e quei modi un po’ goffi da ragazza ciociara, che sono il suo biglietto da visita e che la rendono irresistibile agli occhi di tutti. Le battute di Francesca non sono mai scontate, anche se le scene più divertenti sono quelle in cui con lei è presente zia Assunta, sempre intenta a sgranocchiare qualcosa, anche se afferma di seguire una dieta ferrea, e tenacemente invischiata nella vita privata della nipote, perché ha un unico e grande chiodo fisso: il matrimonio.

Ma la punta di diamante delle battute de La tata è il maggiordomo Niles. Onnipresente, onnisciente, col dono dell’ubiquità, sempre pronto a dare del filo da torcere al suo unico vero bersaglio: la sprezzante C.C. Babcock. Una prorompente ed avida spilungona dai modi aristocratici, di dinastia inglese come Maxwell (che cerca sempre di conquistare senza mai riuscirci) e che mal sopporta l’eccentrica ed affascinante Francesca che è, in definitiva, il suo esatto opposto. Come un bambino dispettoso, Niles punzecchia la signorina C.C. di continuo, a colpi di frecciatine al vetriolo che creano quegli, oramai noti, botta e risposta tra loro, e che hanno portato la serie a toccare le vette più alte della comicità, rendendola un’autentica stella nel firmamento delle sit-com più amate di tutti i tempi.

La tata vanta anche una lunga lista di camei di personaggi illustri, che hanno fatto la loro comparsa all’interno dei 146 episodi. Nomi del calibro di Elisabeth Taylor, Rosie O’Donnell, Pamela Anderson, Ray Charles, Whoopi Goldberg, Erik Estrada, Hugh Grant, Elton John e molti altri hanno contribuito a dare notorietà alla serie, calcando la scena insieme a Fran Drescher e all’intero cast, donando a La tata quel tocco di classe che poche altre serie hanno avuto fino ad ora.

La tata è stata adattata, con una certa astuzia, da Elena Sansonetti per il pubblico italiano. Nella versione originale infatti Francesca non è di Frosinone, ma viene dal quartiere del Bronx, è di origine ebrea e si chiama Fran Fine. Zia Assunta è sua madre ed il suo vero nome è Sylvia Fine, mentre Yetta è la nonna materna di Francesca. Tutti i riferimenti a Frosinone e alla ciociaria sono nella versione originali dei riferimenti riguardanti l’ebraismo, cosa che ha richiesto lo sconvolgimento totale di alcuni dialoghi che sono stati ricreati da zero. Un adattamento molto intelligente e ben studiato, che si è rivelato la carta vincente per la versione italiana e che ha contribuito in maniera decisiva al successo immenso che la serie avuto nel nostro Paese.

Dopo la chiusura della serie, Fran Drescher ha tentato di creare altri prodotti televisivi che purtroppo hanno finito per rivelarsi dei buchi nell’acqua, in parte perché di livello inferiore a La tata ed in parte perché gli spettatori hanno talmente amato la sua Francesca Cacace che hanno finito per identificarla col suo stesso personaggio. Cosa che accade più spesso di quanto si pensi e che pregiudica i nuovi propositi di carriera di molti attori, che, come Fran Drescher, non sono più riusciti a scrollarsi di dosso l’alter ego televisivo che li ha portati alla celebrità mondiale.

Fonti

La tata (The Nanny), 1993-1996, 6 stagioni

Anna Rita Constà

Divoratrice di film e serie tv, sempre alla ricerca di novità, ma con un occhio attento ai cult e ai grandi capolavori del cinema. Adora le pellicole d'azione degli anni '80 e '90, come Die Hard e Arma Letale, mentre "Il Corvo" di Alex Proyas è il suo film preferito in assoluto.

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