L’Attraversaspecchi: la storia fin qui
L'Attraversaspecchi: la storia fin qui
Aspettando Echi In Tempesta...
Domani, 1 luglio, uscirà per Edizioni E/O il libro conclusivo della saga dell’Attraversaspecchi, Echi in tempesta, dell’autrice francese Christelle Dabos. Vi ricordate bene tutta la storia?
Noi di Cinema Cafe siamo delle grandi fan della saga e non vediamo l’ora di leggere la fine della storia: abbiamo così deciso di realizzare un articolo riassuntivo dei tre precedenti capitoli e un approfondimento sul meraviglioso mondo costruito da Christelle Dabos.
La storia fin qui
Fidanzati dell'Inverno
Il mondo come lo conosciamo è stato distrutto dalla Lacerazione, evento che ha diviso la Terra in frammenti chiamati Arche. Le Arche principali sono abitate dagli Spiriti di Famiglia, esseri immortali che hanno dato vita a vere e proprie dinastie con poteri particolari. Ofelia vive su Anima, Arca dello Spirito di Famiglia Artemide, ed è sia una lettrice, può quindi leggere la storia degli oggetti che tocca attraverso gli occhi di chi li ha tenuti in mano prima di lei, che un’attraversaspecchi, facoltà che le permette di visitare posti da lei già conosciuti viaggiando attraverso gli specchi. Presentata come un personaggio estremamente goffo e sbadato, è costretta ad un matrimonio combinato dalla sua famiglia. È così che fa la conoscenza del fidanzato Thorn, un uomo burbero, arrogante, taciturno e scontroso: tutto ciò che Ofelia disprezza. Ofelia è, quindi, costretta a trasferirsi su Polo, Arca natale di Thorn e dello Spirito di Famiglia Faruk, insieme alla zia Roseline che ha il compito di accompagnarla. Su Polo, Ofelia viene introdotta nella prestigiosa Città-Cielo, corte di nobili che sono pronti a pugnalarsi a vicenda per entrare nelle grazie di Faruk, e conosce anche Berenilde, zia di Thorn. Costretta a nascondere la sua identità a causa dell’odio che Thorn si porta dietro per via del suo ruolo di intendente di Polo e del suo status di figlio bastardo, Ofelia fa le conoscenze di altri personaggi secondari, tra cui l’affascinante Archibald e la sorellastra di Thorn, Freya. I segreti non sembrano mai finire e Ofelia scopre della gravidanza di Berenilde, che da tempo ha una storia con Faruk.
Nei panni di un domestico alla corte Chiardiluna, Ofelia si fa spazio in mezzo agli intrighi e comincia a conoscere un po’ meglio anche Thorn, che sembra star sviluppando dei sentimenti nei suoi confronti. Come se non bastasse, a causa dell’inganno della nonna di Thorn, Ofelia viene accusata di tentato omicidio e ricattata per porre fine alla gravidanza di Berenilde, scoprendo che l’odio verso Thorn e la sua famiglia va ben oltre il semplice astio tra nobili. Grazie all’aiuto di Archibald, Ofelia viene scagionata e si prepara a fare i conti con Thorn: qualsiasi siano i suoi sentimenti nei confronti della ragazza, lei continuerà a considerare il loro matrimonio come un semplice contratto forzato. È a quel punto che, però, scopre l’esistenza del libro di Faruk, un libro indecifrabile anche dallo stesso Faruk che contiene segreti sull’origine degli spiriti di Famiglia e della Lacerazione, e la verità viene a galla: Thorn ha scelto di sposare Ofelia solo per ereditare il suo potere di lettrice che combinato alla sua straordinaria memoria potrebbe consentirgli di riuscire nel compito che in così tanti hanno fallito. Tradita, Ofelia sceglie di accettare la protezione di Archibald e, posato il travestimento da domestico una volta per tutte, si avvia ad essere presentata ufficialmente a corte come la fidanzata di Thorn, con una consapevolezza e una sicurezza di sé stessa totalmente nuove.
Gli Scomparsi di Chiardiluna
Il secondo volume della saga riprende esattamente da dove eravamo rimasti: Ofelia fa la conoscenza di Faruk in persona ed entra ufficialmente nella corte di Chiardiluna. A causa di un equivoco, però, viene anche nominata vice narratrice della corte. Intanto, vari personaggi cominciano a sparire dalla corte e Ofelia riceve minacce in nome di un fantomatico Dio: Ofelia diviene ancora di più il bersaglio di questo criminale quando Faruk sceglie di affidarsi al potere di lettrice della ragazza per poter finalmente decifrare il Libro. Le verità nascoste sono più di quelle che Ofelia avrebbe mai immaginato: ogni Arca e ogni spirito di Famiglia ha un libro simile a quello di Faruk e, quindi, i segreti di cui ormai fa parte sono molto più grandi di lei.
Nel corso della storia, Ofelia realizza la natura genuina dei sentimenti che Thorn prova per lei, nonostante lei non riesca a ricambiarli. L’evoluzione del rapporto tra i due protagonisti, però, rivela altre facce della medaglia e gli intenti reali di Thorn vengono svelati a Ofelia: la vera ragione per cui l’uomo vuole decifrare il libro di Faruk non risiede tanto nel voler entrare nelle grazie della corte ma quanto, piuttosto, nel fare luce sulla verità riguardo agli Spiriti di Famiglia.
La verità sconvolge Ofelia quando viene a sapere che il colpevole dietro alle sparizioni dei residenti di Chiardiluna agisce realmente per conto di Dio.
Quando Thorn viene condannato alla pena capitale dopo aver annullato il fidanzamento, Ofelia si reca immediatamente da Faruk per convincerlo ad autorizzare comunque le nozze in via straordinaria per dare un’ultima possibilità a Thorn di riuscire a leggere il libro. Le nozze vengono celebrate nella cella con un Thorn decisamente stupito dalla decisione presa da Ofelia, che fino a poco prima aveva sempre ammesso di non volerlo sposare davvero. I due vengono lasciati da soli per poco tempo ma scoprono che nonostante le nozze, Thorn non è riuscito ad ereditare il potere della ragazza. Ormai rassegnato a morte certa, l’uomo dichiara esplicitamente i suoi sentimenti ad un’Ofelia in lacrime quando, all’improvviso, ricevono la visita di Dio in persona, una creatura che può assumere le sembianze di chiunque. Quello che scoprono va oltre qualsiasi aspettativa immaginata: è Dio il progenitore degli Spiriti di Famiglia ed è sempre lui che si occupa della censura delle loro memorie; inoltre, annuncia l’esistenza dell’Altro, un essere ancora più pericoloso che è stato liberato da Ofelia stessa la prima volta che ha usato uno specchio per spostarsi e che sta progettando il crollo delle Arche. Dopo uno scontro che vede i due sposi in netto svantaggio, Dio scappa, lasciando Thorn al suo destino di condannato. Ofelia, consapevole ormai dei nuovi segreti, intercetta Faruk nel cammino di giustizia verso Thorn, convincendolo, tramite una grande prova di empatia, a riprendere il controllo del suo destino senza farsi più controllare da Dio.
I colpi di scena non sono mai abbastanza e una volta aperta la cella per tornare da Thorn, Ofelia lo scopre scomparso: ha usato il potere da attraversaspecchi per scappare. Ignara del luogo in cui lui si trovi, è costretta a tornare su Anima per rimanere al sicuro, promettendo a Victoria, la figlia di Berenilde e Faruk che nel frattempo è nata e di cui Ofelia è diventata madrina, di trovare Thorn.
La Memoria di Babel
Sono passati quasi tre anni dall’incontro con Dio e dalla fuga di Thorn. Ofelia ha passato tutto questo tempo su Anima, circondata dalla famiglia che la sorveglia costantemente, a domandarsi dove sia Thorn, chi sia realmente questo Altro, e quali sono i piani di Dio. Grazie all’aiuto di Archibald, seguito da una piccola Victoria che intanto è cresciuta, Ofelia trova la sua occasione per fuggire da Anima e recarsi da sola su Babel, l’Arca dove spera di trovare Thorn. Intanto Archibald si impegna a trovare la Terra d’Arco, Arca la cui posizione è sconosciuta e che potrebbe aiutarli a capire meglio quello che sta succedendo.
Ofelia, intanto, su Babel trova un’Arca cosmopolita e apparentemente pacifica. Sotto la falsa identità di Eulalia, incontra il giovane Ambroise, figlio di Lazzaro, un personaggio incontrato da Ofelia su Polo nel precedente libro. Grazie al suo aiuto raggiunge il Memoriale di Babel, luogo dove spera di trovare indizi sulla storia di Dio ma capisce che, esattamente come su Anima e Polo, le tracce della storia sono state fortemente manomesse e le reali informazioni si trovano nel Secretarium, luogo elitario gestito dal temibile automa sir Henry. Ofelia decide, allora, di presentarsi come apprendista della casa di Helene, una dei due Spiriti di Famiglia gemelli di Babel, con lo scopo di diventare una virtuosa ed ottenere l’accesso al Secretarium. Ofelia si ritrova in un ambiente altamente competitivo dove gli altri studenti non si fanno scrupoli a metterle i bastoni tra le ruote e, in un percorso più che faticoso, incomincia anche un’ulteriore crescita personale.
Dopo essere riuscita ad ottenere l’accesso al Secretarium come aveva inizialmente pianfiicato, scopre che sir Henry non è un automa vero ma è proprio Thorn, chiamato così a causa di una protesi alla gamba che indossa per via di una ferita procuratagli da Dio tre anni prima, nella cella. Quando hanno l’opportunità di parlare da soli, Thorn rimane molto freddo e distante, sconvolgendo Ofelia che, invece, ha passato gli ultimi tre anni a pensare a lui. L’uomo le spiega che ha deciso di cercare ulteriori informazioni su Dio infiltrandosi all’interno del sistema e alleandosi con i genealogisti, un gruppo che è a conoscenza dell’esistenza di Dio e che vuole combatterlo e che ha incaricato Thorn di trovare un’opera segreta che sembra possa conferire la conoscenza per sconfiggerlo. Indagando insieme ad Octavio, Ofelia scopre l’esistenza dei racconti di una certa ED, racconti che parlerebbero della terra prima della Lacerazione ma, chiunque viene a conoscenza di ciò, viene anche misteriosamente attaccato.
A causa delle continue disobbedienze, però, Ofelia viene costretta all’isolamento per giorni interi in una stanza piena di specchi: qui ha la possibilità di prendere coscienza della persona che è diventata, riuscendo a riottenere anche il controllo del potere di attraversaspecchi che intanto aveva perso, e capisce di dover ammettere i suoi sentimenti nei confronti di Thorn. In un momento di riflessione, riesce anche ad usare il potere della memoria ereditato dal matrimonio con Thorn combinato a quello da lettrice ed entra in contatto con i ricordi di una donna che le somiglia molto e che ha a che fare con l’infanzia degli Spiriti di Famiglia.
Quando si risveglia sa dove trovare l’opera che Thorn cerca disperatamente e dopo la cerimonia di proclamazione dei virtuosi si reca da lui: i due finalmente si aprono e rivelano entrambi i veri sentimenti l’uno per l’altro. Dopo di che, Ofelia spiega di aver capito che il libro che cercano è lo stesso che per sbaglio aveva preso il primo giorno su Babel e che al momento si trova da Ambroise, dove aveva lasciato tutte le sue cose quando si è infiltrata al Memoriale. Lì, però, trovano Lazzaro, che si rivela essere un servitore di Dio. I due riescono comunque a convincerlo a non rivelare la loro posizione a nessuno e leggendo il libro scoprono l’identità di ED: Eulalia Diyoh, lo stesso nome scelto “casualmente” da Ofelia per infiltrarsi. Avendo la prova certa che lei e Dio sono collegati, Thorn si reca dai genealogisti per aggiornarli delle recenti scoperte mentre Ofelia affronta la “creatura” responsabile degli attacchi su Babel. Quest’ultima, però, muore prima di poter rivelare altro.
Riuniti, Ofelia e Thorn capiscono che la lacerazione è una punizione per Dio e si ripromettono di continuare le loro indagini ma questa volta insieme. In un momento di intimità, però sono interrotti da un bollettino radiofonico che annuncia la caduta di alcune Arche. Intanto, Archibald riesce a trovare la Terra d’Arco ma, Victoria, grazie ai suoi poteri, capisce che una strana figura, potenzialmente Dio, lo ha seguito fin lì.
Il Mondo dell'Attraversaspecchi
Le Arche e gli Spiriti di Famiglia
Immergiamoci ora nel mondo incantato creato da Christelle Dabos. Le vicende di Ofelia si inseriscono all’interno di un mondo che è il riflesso distorto del nostro, che potrebbe potenzialmente essere un mondo futuro: a seguito della Lacerazione, il vecchio mondo si è infatti distrutto e diviso in arche, diverse “isole” sospese nel cielo che ruotano intorno al Nucleo del Mondo, mantenendo la stessa rotazione come se formassero ancora un unico corpo celeste. È così possibile viaggiare da un’arca all’altra attraverso l’uso di dirigibili che seguono le correnti d’aria e si muovono seguendo ancora le curvature del vecchio mondo.
Vi sono 21 arche maggiori e 186 arche minori, di cui, per ora, abbiamo fatto la conoscenza solo di Anima, il Polo e Babel, e ogni arca maggiore è governata dagli spiriti di famiglia, creature antichissime di dimensioni più grandi rispetto agli umani e dai poteri soprannaturali, antenati di tutti gli abitanti delle singole arche. È infatti dalla loro unione con gli umani sopravvissuti alla Lacerazione che le arche si sono popolate ed è sempre da loro che derivano i poteri che molti degli abitanti delle arche sviluppano nel corso della loro vita.
La stessa Christelle Dabos ha ammesso di aver preso ispirazione da una miscellanea di simbolismi e influenze, sia dalla sua infanzia che dai suoi studi, e ne vediamo traccia nei numerosi riferimenti sparsi tra i libri. Saltano subito all’occhio i nomi degli Spiriti di Famiglia, la maggior parte dei quali ispirati ai nomi dei grandi dei della mitologia greca – Artemide, dea della caccia, Urano, dio del cielo padre di Crono, Gaia, dea della Terra e madre degli dei dell’Olimpo, Zeus, padre degli dei, Persefone, compagna di Ade, Morfeo, dio del sonno, Mida, il re dal tocco d’oro – ma anche alla mitologia egizia – Horus – arabica – Djinn – e cristiana – Lucifer.
Anima
La nostra storia inizia su Anima, l’arca patria della protagonista Ofelia, governata dallo Spirito di Famiglia Artemide, signora degli oggetti. Su Anima gli animisti sono tutti imparentati tra loro e proprio per questo non esistono impotenti, persone senza poteri. I poteri degli animisti hanno tutti a che fare con gli oggetti e gli oggetti sono parte integrante della vita su Anima: tutti gli oggetti di Anima sono animati, la sciarpa di Ofelia è l’esemplare che ci accompagnerà per tutti e tre i romanzi, e in loro onore sono organizzate anche le feste obbligate. Ofelia è una Lettrice: in grado di leggere la storia passata di un oggetto o una persona al solo tocco di una mano, il potere richiede una grande concentrazione e pratica e la capacità di dimenticare per un momento se stessi e fare spazio alla memoria dell’oggetto stesso; Ofelia trova il suo posto naturale nel Museo di Anima dove grazie alle sue capacità può prendersi cura degli oggetti del passato e, in particolare, di quelli del Vecchio Mondo che la affascinano. Gli animisti hanno anche il potere di riparare gli oggetti: zia Roseline, in particolare, si occupa di riparare la carta, gesto che ripete più volte in momenti di agitazione.
L’ambiente di Anima è ispirato alla regione della Vallonia, in Belgio: è qui che Christelle Dabos, nata e cresciuta in Francia a Cannes, vive dal 2005. Alla Vallonia è quindi ispirato anche l’accento degli abitanti di Anima: sebbene la lingua comune a tutte le arche sia il francese, infatti, per ogni arca cambia l’accento.
Il Polo
Il Polo è l’arca di cui abbiamo più informazioni in assoluto, essendo qui ambientati due libri della saga. Il Polo è infatti l’arca dove Ofelia è costretta a trasferirsi dopo il fidanzamento forzato con Thorn ed è qui che il meraviglioso mondo di Christelle Dabos prende davvero forma. In un’arca che si ispira alle fredde ambientazioni nordiche, prende forma la corte di Città-Cielo, una città fluttuante sul Polo ispirata alla ricca Versailles seicentesca dei Borbone, dove il re assoluto è sostituito dallo spirito di famiglia Faruk, signore delle menti, cui ruota attorno tutta la vita della corte. Sul Polo gli abitanti si dividono in clan rivali, ognuno con un potere mentale diverso, che lottano tra loro per ricevere i favori dello spirito di famiglia, il quale può decidere di allontanare i clan che non hanno il suo favore.
Durante il secondo libro facciamo la conoscenza del clan dei Draghi, originario di Thorn e di sua zia Berenilde, i cui membri possiedono degli invisibili “artigli” che, controllati dal pensiero, sono in grado di infliggere sofferenze negli avversari; per questo loro potere sono i cacciatori del Polo. Altri clan vicini a Faruk sono quello dei Miraggi, casa del Barone Melchior e della sorella Cunegonda, i cui membri sono in grado di creare illusioni che ingannano ogni senso umano e sono i principali architetti di Città-Cielo: le loro illusioni decorano ogni stanza della grande corte fluttuante. La Rete è invece il clan di Archibald e delle sue sorelle: collegati mentalmente tra loro, i membri del clan possono così comunicare e perfino prendere il possesso del corpo di un loro famigliare.
Ma i poteri del Polo non finiscono qui: Thorn è in grado grazie a sua madre, originaria del clan degli Storiografi, di ricordare ogni dettaglio grazie alla memoria fotografica; Gaela, discendente dei Nichilisti, è in grado di annullare qualsiasi illusione e di vedere la realtà così com’è.
Al contrario di Anima, al Polo sono numerose le persone senza poteri, relegate a ruoli di servitù nei bassifondi di Chiardiluna.
Babel
È solo nel terzo libro che abbandoniamo le nobili atmosfere di Città-Cielo per addentrarci nell’atmosfera più cosmopolita di Babel, l’arca dove emerge maggiormente il carattere più steampunk della saga: Babel occupa diversi archi minori, collegati all’arca principale da ponti e tram volanti, e le invenzioni di Lazzaro, lo stravagante inventore, sono parte viva della città, tra cui i numerosi automi che Ofelia incontrerà durante il romanzo.
L’arca ha come spiriti di famiglia i due gemelli, Helena e Polluce, signori dei sensi. Qui la società è divisa in caste: i Figli di Polluce sono i cittadini che hanno ereditato i poteri dallo spirito di famiglia e che occupano quindi le posizioni più alte, avendo il diritto di votare, eleggere ed essere eletti; i Figli di Helena sono invece tutti coloro che non hanno poteri e che non sono cittadini a meno che non venga loro attribuito lo status per merito.
L’ispirazione è qui ovviamente alla leggendaria Torre di Babele, di derivazione biblica, dove, secondo la Genesi, hanno origine le differenze di linguaggio tra gli uomini che successivamente si disperderanno per popolare tutta la terra. Babel è infatti una città cosmopolita e Ofelia incontrerà personaggi dall’accento diverso.
Christelle Dabos inserisce poi le sue conoscenze di bibliotecaria: nel Memoriale Ofelia entra in contatto con la gestione di una vera e propria biblioteca dove Elizabeth, aspirante virtuosa, si occupa della nuovo catalogo tramite un sistema a schede perforate che velocizzi efficacemente l’elaborazione dellle informazioni, tecnica ormai obsoleta (o quasi) per le nostre moderne biblioteche ma che è una tecnica all’avanguardia nel mondo della Dabos.
A Babel vige anche un codice per il vestiario, dove i colori differenziano i cittadini da i non cittadini e dai senza poteri, tenuti, questi, a indossare il bianco, con abiti che ricordano il vestiario dell’antica Roma, con tuniche, toghe e fibule.
Fidanzati dell’Inverno, Christelle Dabos, Edizione E/O
Gli Scomparsi di Chiardiluna, Christelle Dabos, Edizione E/O
La Memoria di Babel, Christelle Dabos, Edizioni E/O
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