Il Sapore delle Margherite: tra perdizione e perversione
Il Sapore delle Margherite: un viaggio tra perdizione e perversione
Se siete appassionati di serie movimentate, ricche di mistero e colpi di scena, ma anche di sfumature inquietanti e violente, questa farà sicuramente a caso vostro.
Ci troviamo a Murías, un piccolo villaggio sperduto nella campagna della Galizia. La monotonia paesana viene spezzata dalla sparizione di una giovane ragazza orfana, di nome Marta Labrada. Il caso sconvolge la comunità, tanto da attrarre l’attenzione di una giovane detective della Garda Civil, Rosa Vargas, protagonista di questa serie dai tratti thriller-investigativi crudi e angoscianti. Il passato della poliziotta è problematico e travagliato, come dimostra la sua ossessione per la registrazione di una voce femminile che ripetutamente viene ascoltata dalla stessa. Gli episodi, i cui titoli sono citazioni di alcuni passi precisi della Divina Commedia, sono sessanta minuti o più di intrecci, tra rappresentazioni di vita quotidiana e situazioni fortemente perverse e violente. L’intricata trama di questa serie richiede al suo pubblico di rimanere attento a ogni singolo dettaglio, poiché nulla viene lasciato al caso. Se, infatti, inizialmente le scene si susseguono come pezzi sparsi di un enorme puzzle, piano piano lo spettatore viene accompagnato verso la creazione dell’immagine finale, che vedrà la poliziotta coinvolta in una realtà molto più cruda e sconvolgente di quello che avrebbe mai potuto immaginarsi.
La regia si dimostra all’altezza dell’intreccio di storie e backstories che vengono rappresentate, così come l’interpretazione degli attori conferma ancora una volta il calore e la forte espressività del cinema spagnolo.
La coraggiosa, e si potrebbe dire, spudorata e imprudente, Rosa Vargas è impersonata dalla splendida María Mera, anche lei gallega di nascita. Classe 1986, la giovane attrice si dimostra perfetta nell’esprimere il senso di colpa, la frustrazione e i demoni interiori che caratterizzano il suo personaggio. Nonostante non abbia una filmografia importante alle spalle, la sua interpretazione rimane impressa nella mente degli spettatori, tanto da doverle chiedere di reinterpretare il suo ruolo in una seconda stagione.
Tuttavia un avvertimento è d’obbligo: preparatevi a una violenza cruda e perversa, a volte persino fastidiosa. Dietro l’investigazione di un semplice caso di omicidio, infatti, si celerà uno scenario incentrato sulla prostituzione minorile, tema che, purtroppo, risulta fortemente presente nella Spagna odierna. Un consiglio importante da tenere in considerazione è di godersi l’originalità della lingua galiziana che, proprio perché inusuale, sprona lo spettatore a entrare in un mondo particolare e a sé stante, come se fosse il racconto di un brutto incubo.
Il Sapore delle Margherite (El Sabor De Las Margaritas, 2018), Miguel Conde, Netflix
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