FilmRecensioni

Beautiful Boy: più di ogni cosa

Beautiful Boy: più di ogni cosa

Felix Van Groeningen

2019

Disponibile su: Prime Video

4.5/5

Beautiful Boy è il commovente racconto di come un giovane ragazzo ha rischiato di perdere la sua bellezza a causa di una dipendenza. La storia realmente accaduta di Nicholas Sheff si sviluppa seguendo la narrazione del padre, David Sheff, autore del libro “Beautiful Boy: A Father’s Journey Through His Son’s Addiction”. Il titolo descrive perfettamente ciò che è la vita del protagonista, ovvero un lungo viaggio, fatto di continue salite, discese e cambi di rotta. Il periodo della sua infanzia ruota interamente attorno al meraviglioso rapporto con il padre, pieno di fiducia e affetto, come testimonia la frase che si ripetono reciprocamente ogni volta che si salutano, ovvero “Ogni cosa” (abbreviazione di “Ti voglio bene più di ogni cosa”). Tuttavia, ecco che durante l’adolescenza tutto cambia. Nic inizia a estraniarsi e a provare sentimenti contrastanti, talmente forti da spingerlo a voler provare qualsiasi tipo di droga, dalla marijuana alla cocaina, dall’eroina a quella che diventerà la sua rovina: la Crystal Meth. Il degrado fisico e mentale viene espresso in maniera estremamente delicata dall’astro nascente Timothée Chalamet, il quale tormenta lo spettatore ogni volta che rivolge al padre gli occhi bagnati di vergogna. Steve Carell, d’altra parte, si cala perfettamente nei panni di un padre disperato, di fronte alla consapevolezza che il figlio si stia autodistruggendo davanti ai suoi occhi. Saranno numerosi i tentativi del ragazzo di fermare questa sua dipendenza, lottando fra il senso di colpa nei confronti della famiglia e la voglia matta di continuare a provare quell’euforia che solo la meth riesce a dargli.

Beautiful Boy: Timothée Chalamet e Steve Carell in una scena del film

L’apparente semplicità della trama di Beautiful Boy viene compensata dalla carica emotiva espressa dalle magistrali interpretazioni di Carell e Chalamet, la cui sintonia fa sembrare che siano realmente padre e figlio. Si alternano scene fortemente drammatiche, come lo smarrimento di Nic davanti all’incapacità di fermarsi e lo sconforto di Dave in seguito alle sue continue sparizioni, a momenti estremamente commoventi, come l’amore nelle parole di Beautiful Boy di John Lennon, cantate da Dave al piccolo Nic per farlo addormentare, e la gioia dei momenti di gioco tra Nic e i fratellastri. La sensazione dello spettatore, pertanto, è quella di essere toccato in tutti i cinque sensi, pur non perdendo mai ciò che lo protegge, ossia la cosiddetta quarta parete. L’udito gode di una meravigliosa colonna sonora, perfettamente in grado di rappresentare i cambiamenti di animo improvvisi e profondi del protagonista: dall’aggressività del rock dei Nirvana alla spensieratezza di David Bowie, dalla malinconia di Tim Buckley alla disperazione della sinfonia classica di Henryk Górecki. La vista viene tormentata dal graduale dimagrimento del viso e del corpo di Nic, segnato dal blu dei lividi sulle braccia e dai sempre più forti tic nervosi. L’olfatto e il gusto vengono stuzzicati dalla percezione dell’odore sgradevole che si crea quando Nic brucia e sniffa le pasticche della Meth, preferendole al piacere del cibo. Infine il senso del tatto viene colmato dall’intensità degli abbracci tra padre e figlio, puri e felici durante l’infanzia di Nic, successivamente tormentati e pieni di tristezza.

Beautiful Boy: Timothée Chalamet e Christian Convery in una scena del film

Il viaggio di Nic è estremamente travagliato e imprevedibile, ma c’è un elemento costante nella sua vita: la famiglia. Se da una parte ci sono i genitori che, nonostante siano separati, dimostrano di essere uniti nella speranza di riavere il loro bellissimo ragazzo, dall’altra troviamo la matrigna e i fratellastri, i quali continuano a sentire la mancanza di Nic quando sparisce e ad accoglierlo a braccia aperte quando torna. L’intento di questa pellicola, infatti, è quello di sottolineare quanto sia importante ricevere supporto da coloro che ci circondano nei momenti difficili della vita. Specialmente coloro che sono schiavi di una dipendenza devono sapere che esiste qualcuno che li ama e che tiene alla loro vita quando loro non sono più in grado di farlo. Questo concetto, per nulla scontato, viene espresso in maniera esplicita durante una conversazione tra i genitori di Nic, psicologicamente distrutti davanti all’ineluttabile morte del figlio. In risposta alla sentenza di Dave, che recita “non puoi essere tu a salvare le altre persone”, l’ex moglie risponde “ma puoi essere lì per loro”. Ecco che, in queste poche e semplici parole, si legge il messaggio principale che questo film vuole trasmettere: coloro che sono schiavi di una dipendenza si devono salvare da soli, noi possiamo solo aiutarli stando loro vicino, sempre.

Beautiful Boy: Timothée Chalamet e Steve Carell in una scena del film

Poiché la storia nasce e si sviluppa attorno a questa terribile droga, è giusto che si spenda qualche parola per capire meglio che cosa essa sia. In primo luogo è necessario spiegare che il nome, Crystal Meth, non è casuale, al contrario descrive la natura della droga stessa, ossia “metanfetamina in cristalli”. Dopo essere stata iniettata, sniffata o semplicemente fumata, quest’ultima produce un forte senso di iperattività, benessere e felicità, altrimenti nota come Rush, la quale spinge il consumatore ad andare oltre i propri limiti. Di conseguenza, non appena questi svaniscono, il consumatore prova un pesante “crollo” fisico e mentale che, a lungo andare, porterà alla graduale distruzione del suo corpo. Tra gli effetti collaterali, in ordine di gravità, si trovano la perdita di appetito e di memoria, il comportamento psicotico, danni irreversibili al cervello, al cuore e persino la morte. La caratteristica più devastante di questa droga da strada, infatti, è che l’assuefazione che essa crea può essere alleviata solo ed esclusivamente assumendone una dose doppia, alimentando così un circolo vizioso fatale. Pertanto non solo la sua dipendenza risulta essere tra le più complicate da gestire, ma anche coloro che riescono a uscirne non sono spesso in grado di guarire completamente, continuando a essere soggetti a vuoti di memoria e a forti sbalzi d’umore. 

Negli Stati Uniti d’America, dall’aprile 2020 fino allo stesso mese dell’anno corrente, è stato registrato un aumento del 28,5% di decessi dovuti all’abuso di droghe, tra cui si trova anche il nome Meth.

Fonti

Beautiful Boy (Id., 2018), Felix Van Groeningen

Altre fonti.

Valentina Eleuteri

Studentessa di Management of Human Resources, è una ragazza con una forte curiosità e dai mille interessi: appassionata di Fotografia, Storia della Musica e del Cinema, ama viaggiare e imparare nuove lingue, adora stare in mezzo alla natura e agli animali. Crede fortemente nel valore della Parola, da lei definita come "massima e inesauribile fonte di magia, in grado sia di infliggere dolore sia di alleviarlo" (cit. Albus Silente).

One thought on “Beautiful Boy: più di ogni cosa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Copy link
Powered by Social Snap